Pietro Carta: 95 anni dalla nascita del primo sardo in Serie A
Pietro Carta con la maglia del Pescara |
Domenica 6 ottobre 1940
è in programma la prima giornata del campionato di Serie A. L’Italia è in
guerra da quattro mesi. Per la Sardegna sarà una data importante, segna infatti
il debutto di un calciatore isolano nella massima serie. Pietro Carta nato a
Bosa il 30 dicembre 1918, ma partito alla volta della Penisola in giovane età,
a seguito del padre, alto ufficiale dell’esercito. Nel torneo di Serie C
1936-37 lo vediamo impegnato nelle file del Manfredonia, tra i suoi compagni di
squadra troviamo Mario Stua che anni dopo sarà storica bandiera del Livorno e
compagno d’attacco di Renato Raccis. Con i biancoazzurri colleziona in tre
campionati di Serie C rispettivamente un 6°, 8° ed 11° posto. Con la sua
squadra ha modo di misurarsi nel 1937-38 contro il Cagliari e nel successivo
campionato contro la San Giorgio di Raccis. Nell’estate del 1939 passa al
Pescara ma poteva andare diversamente, infatti, in questo periodo viene preso
in prova dal Bologna, che non lo tiene. Bologna che sfiora per un solo punto
uno scudetto vinto dall’Ambrosiana-Inter e che vincerà l’anno successivo. A
Pescara cresce parecchio sotto la guida dell’esperto allenatore Bonino, che nei
due anni successivi guiderà il Prato e sarà determinante per la crescita del
più grande cannoniere sardo, Renato Raccis. Il 26 novembre in un’ amichevole
persa a Roma, contro i giallorossi di casa, per due a zero, ha nuovamente modo
di porsi in luce giocando un buon incontro. Il 10 dicembre del 1939 il Pescara
è ospite dell’Olbia e Carta avrebbe l’occasione per giocare contro una
formazione sarda, ma quella domenica non risulta disponibile per l’incontro.
Per la cronaca la partita termina sull’uno pari. Il 7 aprile del 1940 si gioca
l’incontro di ritorno sul campo degli abruzzesi. Il verdetto dirà un
pesantissimo 6 a 0 per i biancoazzurri di casa. Poi si conclude il campionato e
Carta e compagni concludono con un dignitoso 6° posto. Durante l’estate del
1940 la svolta: i dirigenti amaranto decidono di portare il ventunenne bosano
in toscana. Il suo esordio in Serie A, come si diceva, porta la data del 6
ottobre 1940, esordio sfortunato perché il Livorno perde per due reti ad una in
casa dell’Atalanta. Segna la sua prima rete il 20 ottobre sul campo del Bari
alla terza giornata di campionato. È il 14’ minuto della ripresa. Questo minuto
segna la storia: la prima rete di un sardo in Serie A. Un potente tiro di Tori
viene respinto dal palo, ma Carta si avventa sul pallone e da pochi metri è
lesto a metterlo alle spalle del portiere Ricciardi. I labronici sono in
vantaggio, ma non per molto, al 19’ infatti Benigni pareggia con un tiro
angolato. La partita termina con questo risultato. Carta risulta decisivo ai
fini della classifica. La stagione non proseguirà nel migliore dei modi,
l’attaccante sardo giocherà solo 13 incontri, ponendo a segno tre reti. Al
termine del campionato la decisione clamorosa di vestire il saio francescano,
per molti un tentativo di sfuggire alle armi. Noi non ci sentiamo di giungere a
queste facili conclusioni. Quel che è certo è che questo fatto segnerà la fine
della carriera di uno dei più promettenti giovani attaccanti sardi dell’epoca.
Mario Fadda
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