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Visualizzazione dei post da 2018

La mano Orange

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fotogramma della rete di mano di Cruijff Oggi si svolgono i sorteggi per i gironi della Champions League edizione 2018-19. In una delle tante finali, esattamente quella di Rotterdam 1972, che vedeva l'astro Ajax ed genio di Cruijff ormai in tutta la sua potenza, si potrebbe scorgere in anticipo la cosiddetta "mano de Dios", che nel quarto di finale del campionato del mondo di Messico 1986, permise a Maradona di portare in vantaggio l'Argentina a danno dell'acerrima rivale Inghilterra.  Quel 31 maggio del 1972 la rivale dell'Ajax è l'Inter, ma non è più l'Inter di Herrera, è una versione concreta e catenacciara dell' allenatore Invernizzi, ma che poco può dinanzi al calcio totale degli olandesi. Finirà 2 a 0, proprio con una doppietta del leggendario numero 14.  Proprio lui però, durante la prima frazione di gioco e sul risultato di 0 a 0, su un cross della sinistra, anticipa la difesa e beffa lo stesso Bordon, purtroppo per lui, l'

1974: Quando Gustavo Giagnoni partecipò al derby smeraldino

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Una notizia oggi ha addolorato tutto il mondo sportivo, la morte di Gustavo Giagnoni , sportivo vero e uomo di gran tempra. Tecnico che è rimasto impresso nei cuori di molti tifosi, ricordiamo solo a titolo esemplificativo quelli del Cagliari , del Torino e del Mantova , senza ovviamente poter scordare la squadra che lo vide sbocciare: l'Olbia. Tra i mille ricordi che in questi giorni si susseguiranno, a noi piace riportarne alla mente uno. Non l'episodio del colbacco o altri ben noti, che lo hanno reso celebre, ma uno particolare, legato al Calcio d'altri tempi. Corre l'anno 1974, Giagnoni , alla guida del Torino è meno saldo a bordo della corazzata granata, eppure non è passato molto tempo dallo scudetto sfiorato nel 1971-72 , quando diverse squadre giunsero al fotofinish tese allo spasimo per varcare la linea del traguardo prima delle altre. La Juventus superò tutte, il Cagliari di Riva , il Torino di Giagnoni su tutte. Nel 1974 invece procede a fasi alte

Il 29 giugno 1916 moriva il calciatore Stefano Giagheddu

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Stefano Giagheddu in divisa militare Il 1916 è il terzo anno di guerra, secondo per l'Italia, gli eserciti si fronteggiano su smisurati confini fatti di fango, sangue e filo spinato. Pochissimi i vantaggi territoriali, infinite le morti su entrambi gli schieramenti. A febbraio aveva preso avvio la battaglia di Verdun , un inghiottitoio di ferro e fuoco che si porterà via un milione di morti. A maggio parte l'ambiziosa offensiva Austro-Ungarica in Trentino (impropriamente definita Strafexpedition ), con l'intento di accerchiare le forze italiane e chiudere la contesa sul fronte italico. Ma un successivo ripiegamento di forze italiane verso le zone minacciate e specialemte con la neo costituita V Armata, Cadorna riuscì ad arrestare la dilagante discesa del nemico verso la pianura veneta. L'offensiva fallì grazie all'attacco sferrato, ai primi di giugno, dai russi sul fronte orientale. Le truppe zariste sfondarono, uno dei pochi grandi successi dell'intero