7 dicembre 1732 inaugurazione di un tempio della musica

Covent Garden nel '700

Il 7 dicembre nel panorama musicale è sinonimo di “Teatro alla Scala” di Milano. In questa data per tradizione, in occasione delle festività in onore del patrono cittadino - sant’Ambrogio – viene inaugurata annaualmente la stagione teatrale, ma un altro tempio della musica risulta legato a questa data. Questo altro non è che Royal Opera House di Londra, meglio conosciuto come “Covent Garden” dal luogo in cui sorge. Il teatro venne inaugurato il 7 dicembre 1732 con un’opera di William Congreve “The Way of the World” ed all’inizio fu utilizzato come teatro di prosa. Col tempo inizia ad essere utilizzato per il melodramma Italiano, nel 1734 Händel vi rappresenta in prima assoluta “Oreste”, per l’occasione viene scritturato il famoso sopranista Giovanni Carestini. Nel 1734, già da un anno, è in corso una vera e propria guerra politica, mascherata da tenzone musicale. Händel rappresenta il partito di Giorgio II, mentre gli si oppone un fronte comune, che si stringe attorno al principe del Galles, Federico Luigi, l’Opera della Nobiltà. Quest’ultima, non potendo contestare appertamente il re, accusa Händel suo protetto, reo tra l’altro di non essere in linea con il melodramma italiano del tempo. In risposta al musicista sassone, la nuova compagnia assolda alcuni dei musicisti ed evirati cantori più in voga tra cui: Porpora, Riccardo Broschi, G.B. Pescetti,  i famosi Francesco Bernardi “Senesino” e Carlo Broschi detto “Farinelli”, ed altri, che esegue le sue rappresentazioni prevalentemente al “Lincoln’s Inn Fields. La guerra “musicale” durerà tre anni e come risultato porterà alla disastrosa bancarotta delle due compagnie, ma vedrà anche  nascere alcuni capolavori come Alcina, Ariodante, Arminio del musicista tedesco naturalizzato inglese, cui si opponevano Arianna in Nasso (giudicata da molti esperti migliore di un “Arianna” di Händel, rappresentata quasi in contemporanea), Enea nel Lazio, la cantata “Polifemo”, tutte di Porpora. Durante il 1737 i vari contendenti abbandoneranno la terra d’Albione, dei tanti rimarrà il solo Händel, che dopo il fiasco di Opere, come Serse e Deidamia, melodrammi poi divenuti col tempo molto celebri, constatato il declino inesorabile dell’Opera italiana, inizierà a comporre con maggior frequenza oratori sacri, da ricordare il celebre Messiah del 1742. Dopo questo fecondo periodo, il teatro vide alcune prime rappresentazioni di opere di compositori celebri alla loro epoca tra i quali Thomas Arne che nel 1762 propose in prima assoluta il suo Artaserse, con il celebre castrato Tenducci. Arne è celebre per l’inno Rule, Britannia! Opere di J.C. Bach, cui assistette il piccolo Mozart. Nel corso dell’800 vi si esibì ripetutamente il celebre tenore cagliaritano Mario De Candia, al secolo Giovanni Matteo. L’edificio venne distrutto una prima volta da un incendio nel 1808, una seconda volta nel 1856, e pesanti danni subì durante il secondo conflitto mondiale. 

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