1938 nel gelo del Filadelfia la maglia granata di Vallone si tinge di rosso sangue

Raf Vallone in maglia granata

Il Natale del 1938 è l'ultimo che l'Europa vive sotto una relativa serenità, la tempesta si scatenerà appena nove mesi dopo, ma in quel momento in pochi capiscono che il mondo, dopo 24 anni dal primo conflitto bellico mondiale, è nuovamente sull'orlo del baratro. In Italia il football vive uno dei suoi momenti storici migliori, la Nazionale in quello stesso anno si è riconfermata Campione del Mondo ed il campionato può vantare stelle di prim'ordine. Nel mese di dicembre si ritrovano nelle prime posizioni il Bologna, il Torino ed il sorprendente Liguria. Il 18 dicembre del 1938 in Sardegna Mussolini inaugura la nuova città di Carbonia, destinata, insieme alla limitrofa Iglesias, a divenire il bacino minerario d'Italia. Lo stesso giorno si disputa l'undicesima giornata di campionato, a Torino i granata di Erbstein - che dopo poche domeniche dovrà abbandonare la società torinese ed il suolo italiano per l'inasprirsi delle "leggi razziali" - deve affrontare i Campioni d'Italia dell'Ambrosiana-Inter. In questa domenica la penisola è stretta da una morsa di gelo e le due squadre scendono sul terreno del Filadelfia con una temperatura di -5°, che il vento rende ancor più rigida. Il manto erboso è completamente gelato e questo rende difficile ogni manovra di gioco. La partita si risolverà sull'abilità dei singoli e su un'infinità di singoli confronti. Al match assistono 16 mila coraggiosi spettatori che fruttano 125 mila lire. L'Ambrosiana si presenta senza la sua "stella" Giuseppe Meazza, ormai assente dalla seconda giornata (25 settembre), quando con una delle sue
Buonocore in azione
punizioni, risolse la tirata partita col Novara, poi per lui cominciarono le grane con il piede sinistro. Ma ritorniamo alla glaciale partita di Torino: al 10' Petron beffa l'esordiente portiere Sain. Al 17' ci pensa il difensore Ferrini a rimettere in parità l'incontro sospingendo (nella sua porta) il pallone. I ruvidi scontri si susseguono sempre più numerosi, in uno di questi il difensore interista Buonocore è ferito al labbro e deve momentaneamente abbandonare il campo. Anche Olmi e Frossi dell'Ambrosiana e Bo del Torino ricevono dei falli molto pesanti. Nella ripresa Buonocore, rientrato in campo, riceve un nuovo colpo alla fronte con conseguente ferita che viene prontamente suturata e bendata. Al 75' Petron evita proprio un intervento di Buonocore e sul suo cross Gaddoni supera di testa Sain, è il gol della vittoria granata. Prima della fine Ferrari si mangia una rete quasi fatta all'89' e sul rovesciamento di fronte, lo stesso Ferrari stende da dietro Raffaele "Raf" Vallone un attimo prima che possa calciare in porta. Dopo il triplice fischio dell'arbitro e rientrati negli spogliatoi, il futuro attore Raf Vallone comprende bene cos'era quell'improvviso bruciore al petto che aveva avvertito nell'andare lungo sull'erba dopo il contrasto di Ferrari, l'erba ghiacciata e dura dome il vetro gli aveva lacerato tutto il petto a tal punto che era completamente ricoperto di sangue. Lacerazioni che non aveva avvertito in campo visto il gran freddo e per via del colore granata della sua maglia. Quella sera, visti i risultati negativi delle altre squadre, il Torino si ritrova primo in solitario, ma al termine del campionato sarà una delle sue storiche rivali, il Bologna, a trionfare. 

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