1948: Dieci calciatori del Torino anche tra gli azzurrini
In primo piano il portiere Vandone in presa alta |
Nel dopo guerra brilla più che
mai la stella del Torino, la più luminosa di tutto il firmamento calcistico
italiano. In questo stesso periodo riprende con forza il fermento delle
formazioni giovanili. Molte squadre, prima tra tutte lo stesso Torino di
Ferruccio Novo, vantano delle ottime compagini giovanili cui sperano di attingere
in futuro nuovi campioni per rinforzare le proprie linee, pur ricorrendo alle
annuali campagne acquisti. Nel 1948 viene organizzato a Londra un torneo calcistico
internazionale dedicato alle compagini nazionali. Questa competizione servirà
ai britannici anche per testare l’organizzazione delle imminenti olimpiadi in
programma nell’ agosto successivo proprio nella città bagnata dal Tamigi. Alla
competizione, oltre all’Italia, prende parte naturalmente l’Inghilterra, poi il
Galles, l’Austria, l’Olanda, l’Irlanda del Nord, l’Irlanda ed il Belgio.
Inutile dire che ben dieci elementi di quella rosa di giovani promesse proviene
dal vivaio del Grande Torino, fresco vincitore del torneo internazionale di
Ginevra. Più precisamente i loro nomi sono i seguenti: Vandone (portiere),
Motto e Mari (terzini), Ferrari, Naretto, Macchi e Lusso (mediani), Balbiano,
Basso, Giammarinaro (attaccanti). A loro si aggiungono Giuliano (mediano o
attaccante della Pro Vercelli), Guaschino (terzino dell’Alessandria), Gariazzo
(attaccante della Biellese), Mandelli (portiere del Barcanova), Della Casa
(attaccante del Casale). La comitiva azzurra è guidata da: Barassi, Pozzo, Novo
e Levesley. Alla selezione azzurra manca solo il giovane Piero Bersia, futuro
difensore della prima squadra del Torino dalla stagione 1949-50 e capitano del
Cagliari di Piola poi, perché ormai aggregato stabilmente alla prima squadra
granata. L’undici azzurro che gioca con il modulo del sistema, si oppone il 15
aprile 1948 sul campo del West Ham United alla granitica Austria che pratica il
metodo. La squadra azzurra scende in campo nella seguente formazione:
Vandone, Motto, Ferrari,
Guaschino, Macchi, Naretti, Giuliano, Gammarinaro, Basso, Della Casa, Balbiano.
L’Italia appare subito più in
palla, e dopo alcuni tentativi di Della Casa e di Giammarinaro, al 30’ passa in
vantaggio con Giuliano: l’azzurrino sorprende il portiere Falk con un tiro dal
limite. Poco dopo s’infortuna Macchi, che viene spostato sulla fascia destra.
Giuliano retrocede al ruolo di mediano destro. La formazione danubiana si fa
sotto, ma gli azzurrini riescono a contrastare le loro azioni ed anzi con delle
rapide puntate mettono più volte in pericolo la rete di Falk. L’incontro fila
su questo punteggio fino a pochi minuti dalla fine, quando a seguito di un tiro
improvviso del claudicante Macchi, Falk non trattiene e Basso realizza il 2 a 0
da pochi passi.
Il 16 aprile gli azzurri
attendono sul campo del Queen’s Park gli orange dell’Olanda quasi certi
d’accedere alla finale del giorno dopo:
Italia: Vandone, Motto, Ferrari,
Guaschino, Naretti, Lusso, Giuliano, Giammarinaro, Basso, Della Casa, Balbiano.
L’Italia
parte bene e pratica un gioco spumeggiante, superiore in ogni reparto
all’avversaria. Al 21’ Giuliano con un tiro rabbioso porta in vantaggio i suoi.
La squadra giovanile italiana continua a giocare bene, ma alle ottime manovre
non corrisponde la giusta cattiveria in fase finalizzativa e così finiscono per
sciupare numerose occasioni. Allo scadere sono comunque in vantaggio. Per i
primi 20 minuti della ripresa, l’andamento dell’incontro sembra rispecchiare il
primo tempo, nonostante il tecnico olandese abbia rimescolato l’attacco della
sua squadra. Al 28’ la svolta: De Jong improvvisamente pareggia per i suoi a
seguito di un’incertezza di Motto e prima che gli azzurrini possano
riorganizzarsi, un minuto dopo giunge la beffa, infatti Helfronk porta in
vantaggio gli orange. Gli ultimi minuti passano senza che l’Italia possa
rimediare ed inaspettatamente al fischio finale gli olandesi passano il turno.
La finale sarà Inghilterra-Olanda. Il giorno successivo un’Italia demotivata
cede per 3 a 1 contro il Belgio e chiude la competizione al Quarto posto. Il
primo posto se lo aggiudica l’Inghilterra che sul campo del Tottenham Hotspur
piega l’Olanda per 3 a 2. L’anno successivo molti di questi ragazzi avrebbero
reso onore al Grande Torino scendendo in campo dopo la tragedia di Superga.
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