L’ultima vittoria del Grande Torino


      
Torino 1948-49
      Domenica 17 Aprile 1949 nessuno dei circa diecimila spettatori dello stadio “Filadelfia” avrebbe immaginato che quella sarebbe stata l’ultima vittoria di quell’invincibile squadra.  Si gioca la trentaduesima giornata di campionato. Il Torino a 48 punti vede come diretta concorrente l’Inter di Nyers, Lorenzi e Domenica 17 Aprile 1949 nessuno dei circa diecimila spettatori dello stadio Amadei cercare di farsi sotto. Sono solamente 4 le lunghezze che separano granata e nerazzurri. Il Torino dopo una fiammante partenza nel girone di ritorno, con cinque vittorie su cinque, alterna vittorie e pareggi, senza mai perdere un incontro. Questo anche a causa di numerosi infortuni patiti da alcuni dei migliori elementi, non ultimo capitan Mazzola. Per contro l’Inter iniziò un lento, ma progressivo, recupero in classifica a partire dal cambio sulla panchina tra il gallese Astley, cui subentra alla ventiquattresima giornata Cappelli. I milanesi quel giorno d’aprile sono reduci da quattro vittorie consecutive e ospiti del Bologna. Vinceranno sul campo felsineo col punteggio di 3 a 1. Il Torino quel giorno ospita il Modena, che in quegli anni si faceva onore, conquistò infatti un terzo ed un quinto posto nei due precedenti tornei. Nel campionato in corso invece condivideva l’ultima piazza della classifica con 22 punti in compagnia di Novara, Pro Patria, Livorno e Atalanta. Aveva uno disperato bisogno di punti, ma passare al Filadelfia, si sa, era ritenuta un’impresa impossibile. I granata infatti non perdevano tra le mura amiche dal gennaio del 1943, proprio contro l’Ambrosiana, dopodiché, nessuno aveva più violato il tempio del “Filadelfia”, che rimase imbattuto per 88 turni di campionato e che costituisce ancora il record d’imbattibilità interna. Ma veniamo all’incontro. Alle 15:30 le due formazioni scendono in campo agli ordini del sig. Cappucci di Roma ed il Torino si schiera nella seguente inquadratura: Bacigalupo, Ballarin, Rigamonti, Maroso, Martelli, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola.
Il Modena parte subito forte, con un gioco spumeggiante e d’anticipo. In questo modo mettono in difficoltà i Campioni d’Italia. Al 13’ Bertoni lancia Cavazzuti, che appena dentro l’area sferra un tiro che sorprende Bacigalupo, il pallone gli sfugge dalle mani e rotola in rete. Alla segnatura si aggiunge l’infortunio di Maroso, che appena tre minuti dopo si procura uno strappo alla coscia sinistra. Viene spostato sull’ala, ma al 19’ doveva dare forfait, di conseguenza Martelli passava terzino e Loik retrocedeva al ruolo di mediano. Per tutto il primo tempo i padroni di casa non riescono ad ingranare, Cavazzuti arriva anche a cogliere un palo. Ma al 35’ su calcio di punizione, Ossola tocca appena per Mazzola che con un rasoterra fulmina Corazza. Nella ripresa un Torino in dieci uomini mette letteralmente alle corde il Modena, che cerca di resistere per come può sul risultato di parità. Il portiere Corazza si esibisce in numerose pregevoli parate e i difensori “canarini” sono spesso costretti ad intervenire in modo poco ortodosso sui calciatori granata. Menti intanto rimedia una botta alla gamba ed il suo rendimento cala dopo che lo si nota zoppicare vistosamente. Al 40’, col risultato ancora inchiodato sull’ 1 a 1, pare che il Modena possa riuscire nell’impresa, ma al 40’ Ossola su punizione centra per Mazzola, questi gira a Castigliano, il mediano granata, controllato in area da Braglia, con una rovesciata passa la palla all’accorrente Menti che giunge zoppicante sulla destra, il suo tiro rasoterra s’insacca senza che il portiere possa rimediare. Dopo appena tre minuti il Torino fissa il risultato: Gabetto scappa via sulla destra dopo aver superato due avversari e centra per Ossola, che a sua volta mette all’indietro per l’accorrente Ballarin che insacca. Nelle successive due partite che precedono la trasferta in terra di Portogallo, i granata colgono un pareggio per 1 a 1 a Bari, con rete di Valentino Mazzola, mentre l’Inter pareggia con la Lucchese. Il successivo pareggio a reti bianche di Milano proprio con l’Inter il 30 Aprile consegna di fatto il quinto scudetto consecutivo alla squadra del Commendator Novo, prima che la leggenda li reclami a sé.

Mario Fadda    

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